A un secolo dalla morte, Alexandra Rendhell in un saggio ripercorre vita e "miracoli" della mitica medium Eusapia Paladino

usapia(ASI) Un secolo fa, il 13 maggio 1918 ( esattamente un anno dopo la prima apparizione mariana di Fatima, e mentre l'esercito italiano, rintuzzando l' ultima,disperata offensiva austro-ungarica, si preparava a combattere la seconda, risolutiva battaglia del Piave), a Napoli moriva, a 64 anni, Eusapia Paladino, la medium - benchè lei stessa non si fosse mai definita così - di fama internazionale, che sin dall' ultimo quindicennio dell' 800 aveva catalizzato l' attenzione di opinione pubblica e massmedia.

Proprio alla Palladino, Alexandra Rendhell, giornalista, antropologa e studiosa di religioni ed esoterismo, ha dedicato recentemente un' appassionata biografia ("Eusapia Palladino- La medium star disperazione della scienza", a cura di A.G. Pizza, Napoli, Apeiron ed,. 2018, pp. 363, €. 25,00): saggio che, al di là di possibili inesattezze metodologiche e bibliografiche rilevate da alcuni specialisti, ha il merito di ripercorrere dettagliatamente la vita del personaggio, e fornire un'ampia documentazione sulla miriade di articoli ( di quotidiani e periodici specializzati) e saggi dedicati ad Eusapia sin dagli ultimi decenni dell' Ottocento.
Eusapia nasce nel gennaio 1854 a Minervino Murge, in Puglia, da famiglia povera: a poco piu' di 7 anni perde la madre, e in seguito (benchè sul fatto non esistano testimonianze pienamente sicure) il padre, ucciso dalla banda filoborbonica di Carmine Donatelo Crocco.Trasferitasi- per interessamento di amici paterni - a Napoli, da una famiglia che tenta, inutilmente. di darle un' istruzione ( la ragazza resterà purtroppo sempre analfabeta, non riuscendo ad applicarsi agli studi), lavora per un po' come bambinaia e come domestica. Sinchè, prima ancora di compiere 18 anni, incontrerà il suo mentore: il ricco gentiluomo Giovanni Damiani, che proprio in seguito alla sua frequentazione, da feroce detrattore dell' occultismo ne diverrà ardente sostenitore.
Sono, questi, in Italia, gli anni delle prime rivolte contadine e anarchiche, della predicazione di David Lazzaretti, della pellagra dilagante nelle campagne, dei crani del Lombroso e delle primissime avventure africane; mentre tutta la cultura dell' epoca ha una generale coloritura positivistica, che però non ostacola la formazione - sul terreno specialmente della ricerca psichica, poi denominata parapsicologia - d' un vero e proprio "Spitirualismo positivista" ( a quest' ultimo apparterrà anzitutto uno dei padri fondatori della parapsicologia in italia, il genovese Ernesto Bozzano). In Europa, mentre al Congresso di Berlino del 1878 la Germania di Bismarck e le altre grandi potenze disegnano i nuovi, pericolosi "equilibri" europei, l' interesse per l' occulto e la ricerca psichica diventa un vero fenomeno di massa.
Grazie al sodalizio prima con Damiani, poi , soprattutto, con lo spiritualista Ercole Chiaia, la Palladino diviene, a fine anni '80, oggetto d' attenzione da parte dell' autorevole Society for Psychical Research britannica ( forte della presenza di studiosi come il fisiologo Charles Richet, futuro premio Nobel, e il fisico e chimico William Crookes, inventore del tubo catodico). E, poco dopo, del medico e antropologo positivista Cesare Lombroso: che tra il febbraio 1891 e il marzo '92, a Napoli, organizza lui stesso delle sedute spiritiche di Eusapia, sottoponendola a rigorosi controlli ( l' Autrice riporta, in proposito, vari servizi del quotidiano "La Tribuna Giudiziaria"). Lombroso, pur non potendo indicare con certezza l' origine dei fenomeni paranormali ( luci, suoni, sensazioni tattili subite dai presenti, spettacolari "poltergeist", con tavolini levitanti) prodottisi in presenza della Palladino (che egli tende ad attribuire soprattutto a presunte psicopatie della medium), attesta l'assoluta mancanza di trucchi .
Da qui inizia la lunga , brillante "carriera" di Eusapia, che in un ventennio la porterà a Varsavia, Parigi, e persino San Pietroburgo e New York: quella stessa New York da dove, nel 1848, s' erano diffuse in Europa le prime vere notizie su fenomeni paranormali ( quelli accaduti, da fine marzo, ad Hydesville, in casa delle mitiche sorelle Fox). Tra grandi successi e accuse di frodi, comunque sempre con grande interesse dell' opinione pubblica. Fu vera gloria? Alexandra Rendhell ricorda che la Palladino, donna rimasta sempre umile e incolta, pur guadagnando cifre notevoli impiegò sempre gran parte di questo denaro per elargizioni benefiche, a favore soprattutto dell' infanzia abbandonata. Mentre, ricordando le opinioni dei massimi scienziati del tempo, in maggioranza per l' autenticità dei fenomeni provocati dalla medium, rileva che, se non si possono del tutto escludere , da parte sua, sporadici trucchetti, questi probabilmente rientravano piu' nella sua costante intenzione di produrre dei "buoni fenomeni" , come lei stessa diceva ( nulla capiva, Eusapia, dei complessi problemi della ricercapsichica), soprattutto per non scontentare le persone che per ore assistevano ai suoi esperimenti.
Profondamente religiosa ( nonostante le accuse di pratiche magiche,e addirittura di satanismo, mossele dagli ambienti cattolici piu' retrivi), la Palladino muore, nel 1918, dopo essersi ritirata quasi completamente a vita privata, ma ricordata dai piu' importanti quotidiani italiani e stranieri. Personaggio, oggi, in Italia quasi dimenticato (tranne che nella sua Napoli), Eusapia - rileva l' Autrice - è stata soprattutto un ponte tra normale e paranormale, materiale e spirituale, dimensione quotidiana e possibili dimensioni alternative, aldiqua e aldilà, vita e morte. Quella morte che il mondo consumista di oggi, frenetico e sempre piu' insicuro, esorcizza terrorizzato: dimenticando che essa resta una tappa fondamantele dell'esistenza, momento di passaggio, sì, ma inevitabile contraltare della vita.


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