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WE WANT SEX

Festival Internazionale di Roma
(dal nostro inviato Daniele Corvi)

Inghilterra, Dageham, 1968. 55000 uomini lavorano nello stabilimento della Ford le donne sono solo 187. Il sindacato a seguito della dequalificazione delle lavoratrici a non specializzate coinvolge queste simpatiche operaie in un confronto con i vertici dell’azienda. Un vecchio operaio, Albert, decide di portare sia la donna più anziana Connie che la timida Rita.

Spesso però i più mansueti nascondono una grande grinta e Rita dopo aver contestato il sindacato e la dirigenza darà l’avvio al primo sciopero femminile iniziato il 29 maggio 1968. Rita, Connie, la procace Brenda, la sempre alla moda Sandra e le altre grasse e buffe lavoratrici inizieranno divertite questo atto di protesta, che partirà dalla non specializzazione per arrivare alla parità retributiva. La protesta si estenderà, grazie al carisma di Rita, al riconoscimento della parità tra uomo e donna (we want sex equality). Sindacati, Henry Ford II e lo stesso Primo Ministro inglese saranno fortemente infastiditi da questa azione che si allargherà a macchia d’olio e che, nonostante le difficoltà familiari che attraverseranno alcune operaie, riuscirà ad ottenere l’appoggio anche degli uomini e di una quanto ammirata tanto focosa Barbara Castet, Ministro del lavoro inglese. Con un velo di humor inglese, il film di Nigel Cole riesce a ripercorrere il cammino storico di queste operaie che hanno fatto la storia dei diritti civili ed economici delle donne portando alla legge del 1970 che sancirà la parità retributiva. Notevole l’interpretazione della protagonista di Sally Hawkins, in special modo in un suo discorso a una platea di uomini, sempre bravo Bob Hoskins. Non è facile unire storia, comicità ed emozioni in unico film, ma questo film c’è riuscito pienamente. Efficacissimo il finale

Voto: 8

Reazione della sala: applauso decisamente convinto.

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