Film da vedere. "I segreti di Wind River" di Taylor Sheridan

windriver(ASI) Prima pellicola da regista per Taylor Sheridan che completa la trilogia degli ultimi che abitano sulla frontiera americana. Come dichiarato dallo stesso “Partendo dall’epidemia di violenza lungo il confine statunitense-americano in 'Sicario', poi passando al divario tra immensa ricchezza e povertà nella Comancheria del Texas in 'Hell or High Water', sono giunto a 'I segreti di Wind River' per consegnare al pubblico il tassello mancante sul tema e chiudere la mia trilogia”.

Sheridan è stato lo sceneggiatore delle prime due pellicole, mentre con “I segreti di Wind River“ ha voluto esplorare il mondo dei nativi americani erigendosi anche a regista dell'opera.
Cory Lambert (Jeremy Renner) è un cacciatore di animali predatori nella riserva indiana di Wind River nel Wyoming. Mentre è sulle tracce di un leone di montagna che attacca il bestiame locale, trova il corpo di una giovane ragazza che conosce fin da piccola in quanto figlia del suo migliore amico.
La scoperta del cadavere della ragazza acuisce il dolore del protagonista per la perdita della propria figlia avvenuta tre anni prima in circostanze molto simili. Per investigare sul caso l’FBI invia da Las Vegas la giovane e alquanto inesperta Jane Banner (Elizabeth Olsen) che chiede a Lambert di aiutarla con le indagini in quanto l’uomo conosce ogni piccolo anfratto dell’intera riserva. La collaborazione tra i due porterà a scoprire che nell’apparente silenzio dei ghiacci si nasconde una sconvolgente verità.
Un Jeremy Renner particolarmente ispirato ci regala per la prima volta un personaggio introspettivo, cupo e logorato negli anni da un dolore mai sopito. La sua ricercata inespressività (che risulta paradossalmente molto espressiva) esprime il senso di vuoto che si porta dentro il protagonista, causa le vicende tragiche che ne hanno contraddistinto fin lì l'esistenza. Buona anche la prova della Olsen precisa e mai banale nel ruolo di giovane agente dell'FBI al primo caso di un certo spessore.
Il filo conduttore del film è il rosso del sangue che sporca la candida neve e Sheridan è bravissimo nel descrivere luoghi e personaggi e riesce a coinvolgere pienamente lo spettatore, tanto da instillare nello stesso la crescente curiosità di trovare il colpevole all’efferato omicidio. Un flashback verso la fine della pellicola chiarirà definitivamente ogni interrogativo sull'accaduto.
“I segreti di Wind River “ ha raccolto entusiastici consensi, ottenendo un ottimo incasso al botteghino (negli USA quasi 34 milioni a fronte degli 11 spesi) ed aggiudicandosi il premio alla regia nella sezione “Un Certain Regard” al Festival di Cannes, con tanto di applauso di 8 minuti consecutivi al termine della proiezione.
Il tema centrale è la denuncia sulle morti irrisolte delle donne nativo-americane, argomento che viene trattato soprattutto nella prima parte della pellicola.

Alessandro Antoniacci –Agenzia Stampa Italia

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