Film da vedere o rivedere. "Mommy di Xavier Dolan"

(ASI) Se vi piace il cinema e ammirate il talento, quello puro, non potrete non apprezzare Xavier Dolan nella sua massima (sin qui) espressione. Stiamo ovviamente parlando di Mommy, un debordante frullato di emozioni concentrato in un'unica pellicola, che si insinuerà nel vostro profondo, restandovi per sempre.

Complice la superba prestazione dell'allora 17enne Antoine Olivier Pilon, attorno al cui talento Dolan cuce un personaggio di un impatto emotivo devastante, la pellicola narra la storia e le vicende di un ragazzo affetto da una palese ed irrefrenabile forma di iperattività e da una sindrome di deficit dell'attenzione. Le crisi costanti e potenti del ragazzo mettono a durissima prova la vita di sua madre (interpretata magistralmente da Anne Dorval), che arriva ad annichilirsi e dedicarsi in toto al vano tentativo di normalizzare ciò che purtroppo non si può. Dianne (questo il nome della madre), cerca gioia e stimoli in quei rarissimi momenti di serenità che la patologia del figlio gli concede, arrivando persino a ritrovare un barlume di speranza quando l'alienata vicina di casa si appassiona a loro e li aiuta a ripristinare una parvenza di vita sociale.
Ma purtroppo non si può invertire l'incontrovertibile e i protagonisti si trovano a dover pagare dazio a disturbi che sul lungo prosciugano la vita di chi li vive e di chi vi sta accanto, stritolando barbaramente ogni flebile fiammella di speranza e felicità.
In un mix di fotografia rasente alla perfezione, tecnica registica immensa (il film è interamente girato in rapporto 1:1) e musica di una qualità rara, la pellicola scorre via che è un piacere, portando lo spettatore a commuoversi insieme ai protagonisti, ma anche ad amarli, odiarli a tratti e a sperare insieme a loro in un miracolo che purtroppo non si consumerà mai, il tutto con lo spettro della S-14, la legge canadese che consente alle famiglie con minori particolarmente difficili il ricovero in una struttura psichiatrica, saltando tutte le procedure burocratiche, solo in caso di emergenza.

Alessandro Antoniacci-Agenzia Stampa Italia

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