Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: Il ruggito dei Leoni d’oro.

venezia74(ASI) Venezia. E’ stato un successo. Non ci sono altre parole. Si potrebbe dire “Festival bagnato Festival fortunato” ed è proprio così visto che nemmeno le pioggie degli ultimi giorni non hanno frenato l’entusiasmo della Mostra. Venezia ha dato uno scossone di ripresa al cinema italiano, tornando ad essere uno dei punti di riferimento mondiali del cinema mondiale.

George Clooney, Julianne Moore, Matt Damon, Robert Redford e Jane Fonda (vincitori del Leone d’oro alla carriera), Jennifere Lawrence, John Landis e tanti altri sono solo alcuni dei grandissimi divi che hanno animato il Lido. Una cornice curata in ogni dettaglio, con film di qualità provenienti da tutto il mondo, il tutto supervisionato dalle forze dell’ordine con disciplina e senza inficiare l’atmosfera. Venezia è stata occasione di incontri in particolare con le produzioni cinesi, che per il secondo anno di fila confermano la loro apertura al nostro cinema.

Alla fine è il messicano Guillermo Del Toro ad aggiudicarsi il Leone d’oro più ambito con il film The Shape of Water, una particolare storia d’amore ambientata nel 1962 durante la Guerra Fredda tra una donna delle pulizie e un esperimento su una primordiale creatura amazzonica. Una storia improbabile da cui emerge un forte messaggio «scegliere l’amore anziché la paura».

Gli altri vincitori sono Foxtrot di Samuel Maoz (Gran premio della giuria),
Xavier Legrand per Jusqu’à la gard (Leone d’argento per la miglior regia). La
Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile va Charlotte Rampling per Hannah e quella maschile a Kamel El Basha per L’insulte, mentre il Premio Marcello Mastroianni (a un attore emergente) se lo aggiudica Charlie Plummer per Lean on Pete. Infine Miglior sceneggiatura va Martin McDonagh per Tre manifesti a Ebbing, Missouri e il
Premio speciale della giuria a Sweet Country di Warwick Thornthon
Il Miglior film della sezione Orizzonti è Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli e il
Premio Leone del futuro per la miglior opera prima lo conquista Jusqu’à la garde di Xavier Legrand.

Unico rammarico è che nessun italiano si è fatto onore nella notte dei Leoni, ma il ruggito di Venezia è incoraggiante per il nostro cinema.

Daniele Corvi - Agenzia Stampa Italia

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