Cinema: Trainspotting 2: Dove eravamo rimasti?

(ASI) Diciannovde anni dopo la pellicola che ha segnato un'epoca e portato alla ribalta un allora giovanissimo Ewan McGregor, il pluripremiato regista britannico Danny Boyle, alla presentazione del suo ultimo film sulla vita di Steve Jobs, ha svelato per la gioia

di milioni di fan in tutto il mondo il progetto del sequel preparato con John Hodge (già sceneggiatore del primo Trainspotting).

Tratto in parte anche questa volta da un romanzo del controverso autore scozzese Irvine Welsh, "Porno", Trainspotting 2 segue le vicende di Mark Renton e compagni 9 anni dopo il famoso epilogo: Renton (McGregor) aveva promesso di dire addio all'eroina e scegliere la vita; ma a quanto pare le cose devono essere andate storte, e la compagnia si ritrova quasi una decade dopo di nuovo ad Edinburgo.
Stavolta però a condurre le redini della trama non sarà il fin troppo rimaneggiato tema delle droghe: le prime indiscrezioni lasciano intendere un intreccio della storia rivolto a tematiche ben più "piccanti".
Già due anni fa Boyle (che nel frattempo ha vinto 8 premi Oscar per "The Millionaire" e diretto la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra 2012) aveva dichiarato di voler tramutare il romanzo di Welsh in pellicola, ma da allora non se ne era più parlato. Fino ad oggi.
Giunti a conclusione i dissidi tra il regista e McGregor (nati quindici anni orsono per una parte in The Beach rifiutata allo scozzese ed affidata a Di Caprio), lo stesso attore si è detto eccitato e prontissimo a girare il sequel di un film che l'ha portato tra le star del cinema britannico e mondiale: fu proprio Trainspotting a fare da trampolino di lancio per l'attore, che si è con gli anni distinto a livello internazionale e ha ricoperto, tra gli altri, ruoli celebri quali il maestro Kenobi nella trilogia di Star Wars o Ed Bloom nel fantastico Big Fish firmato Tim Burton.
Il cast, oltre a McGregor nei panni del mite Renton ed a personaggi prelevati da altre opere di Welsh, porterà di nuovo Robert Carlyle a vestire i panni dello psicopatico, iracondo e alcolizzato Frank Begbie, Ewen Bremner in uno Spud ancor più devastato dalle droghe e Johnny Lee Miller nel ruolo del nuovo protagonista Sick Boy.

Trainspotting 2 è atteso per il 2016, a vent'anni esatti dall'uscita della prima pellicola, ma a smuovere i fan accaniti c'è una buona dose di scetticismo:

- Riuscirà Boyle a rispettare le scadenze preposte, dal momento che il cast e lo stesso regista sono al momento impegnati in altri progetti?

- Sarà possibile presentare una tematica pesante come quella dell'industria pornografica, affrontandone la realtà senza prese di posizione e con lo stesso sguardo imparziale che aveva distinto il primo film?

- Rughe e calvizie di un cast un po' attempato (Robert Carlyle ha 55 anni!) non rischiano di trascinare lo humor della prima pellicola verso il baratro di un patetismo nostalgico alla "Terminator 5"?

Che si tratti di "scegliere la vita, un lavoro, una carriera, un maxi-televisore del c...", la speranza è che Trainspotting 2 si riveli all'altezza della prima pellicola, un vero e proprio cult degli anni '90, capolavoro del cinema britannico.
Trainspotting è un film crudo, violento, forte ma anche esilarante, divertente e tinto di black-humor che ha sconvolto e cambiato il metodo di approccio al cinema: nella cornice di una tematica pesante come quella della droga si inserisce celata una forte critica allo stile di vita borghese e a quei perbenisti che, trincerati dietro una morale bigotta, si macchiano anche loro di colpe terribili, prime fra tutte l'indifferenza e l'odio verso chi ha stupidamente deciso di "non scegliere la vita".

Francesco Fontani -  Agenzia Stampa Italia

 

Continua a leggere