Il signor Bellavista incanta il pubblico nella serata finale di Malescorto.

(ASI) Si è conclusa sabato 2 agosto la quindicesima edizione di Malescorto, Festival Internazionale di Cortometraggi organizzato in uno dei paesi montani più belli del Piemonte, Malesco. Preceduta da una serata dedicata al film muto durante la quale il pubblico ha potuto visionare opere di Man Ray, Mabel Normand e Maya Deren, con accompagnamento musicale dal vivo (bravissimi il vibrafonista Davide Merlino e il Contrabbassista Simone Prando), l’ultimo appuntamento della kermesse ha regalato alle numerose persone presenti opere di ottimo livello tecnico e di grande pathos emotivo.

Su tutte, è forse Buongiorno signor Bellavista di Alessandro Marinaro, vincitore del Premio del Pubblico e Primo Premio sezione Commedia, ad aver più coinvolto gli spettatori: narra di un uomo, cieco da quando era quattordicenne, che improvvisamente scopre di poter vedere ancora grazie ad una cinepresa. Surrealista, divertente e a tratti tragicomico, questo cortometraggio sembra voler spiegare che l’ultimo aedo, l’ultimo poeta in grado di narrare cose epiche, è proprio il regista (e quindi il cinema), cieco in mezzo all’altra gente ma, come Omero, in grado lui solo di raccontare le gesta degli uomini. Grande divertimento poi con Welcome to Bavaria, regia del tedesco Matthias Kobmel, vincitore del Primo Premio categoria Fiction, dove si affronta con intelligente umorismo il problema dell’immigrazione e del nostro rapporto con l’altro. Impressionante poi il corto Arrampicate Bestiali, vincitore della sezione Film Ecologista, che mostra degli stambecchi saltare qua e là sulla parete verticale della diga del Cignino, a quota 2300 metri. Elenchiamo infine gli altri vincitori: Noi al riciclo diciamo sì, Primo Premio categoria Istituti Scolastici Animazione, Zela Trowke, Premio Speciale della Giuria, El Balesero, Premio Animazione, Una Hora, Un Paso, Primo Premio Sezione Documentari, Soul, Premio Free and Wild, La cosa giusta da fare, Premio Istituti Scolastici Film e Documentari. L’organizzazione impeccabile, merito di una sinergia tra operatori del Festival e amministratori locali, non sarebbe però bastata senza l’ottima conduzione del direttore artistico Giancarlo Baudena che, anche quest’anno, ha avuto grande perizia nel selezionare i film tra i quasi 500 arrivati da oltre 35 paesi stranieri.

 Fabio Simonelli

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