×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Cinema. Toy story 3 - La grande fuga.

 

(ASI) E’ un grande ritorno del cinema di un mito della Disney. A distanza di 15 anni dal primo capitolo, campione indiscusso di incassi, è stato candidato a 3 Nominations: per il miglior film, l’effetto sonoro e la sceneggiatura non originale. Che succede quando un bambino cresce? Smette di giocare e dimentica i suoi giocattoli. Quei pupazzi che tanto aveva amato e con cui aveva passato delle ore a fantasticare e che con il tempo diventano solo robaccia ammucchiata nella soffitta o vengono donati o addirittura buttati nella spazzatura. Ma il film della Disney ci insegna che i giocattoli hanno una loro anima e che il sogno più bello per loro è di continuare a giocare con il loro bambino. Così ritroviamo il cowboy Woody, l’astronauta Buzz Lightyear, i coniugi Potates, il T-rex, il salvadanaio a forma di porcellino Hamm, il cane-molla Slinky e la cowgirl Jessie con il suo cavallo Bunsay (personaggi introdotti nel secondo capitolo) che vivranno questo terribile momento perché Andy, ormai diciassettenne se ne sta andando al college e ha deciso di mettere in soffitta tutti, tranne il prescelto Woody. Per errore gli altri penseranno di essere stati buttati e si ritroveranno insieme a una Barbie della sorella di Andy ad essere destinati a un asilo, per avere un destino all’insegna del gioco. Ma lì troveranno molti nemici e insidie tra cui un vecchio orso di pezza, Lotso, che non ha dimenticato il dolore dell’essere stato sostituito. Il cartone animato ha una vicenda interessante e con un bell’intreccio, che sottolinea quel sottile passaggio che divide l’infanzia dall’età adulta. I giocattoli fanno parte di quel mondo spensierato e pieno di sogni, che con gli anni non si ha più e che può ritornare per quei bambini cresciuti e per i giocattoli solo nel caso in cui arrivino dei figli in un futuro e che i giochi passino da un padrone all’altro e che con esso venga anche trasmesso l’amore e l’affetto per quelle cose simbolo dell’infanzia. Ad ogni modo c’è sempre un bambino dentro di noi e primo poi capita sempre di riprendere qualche vecchio giocattolo amato. Finale commoventissimo.

 

Voto film: 8

Voto effetto sonoro: 8

Voto sceneggiatura non originale: 10.

Continua a leggere