La rassegna, che torna nella Capitale dopo due anni, offre una programmazione molto ricca e varia articolata, come si conviene ad ogni festival cinematografico, in varie sezioni. A partecipare, con le circa trenta opere ammesse, non solo veri e propri professionisti della settima arte ma anche opere più “semplici” nate dalla volontà degli autori di raccontare il loro mondo attraverso gli occhi, sicuramente il senso più importante per chi deve sopperire alla mancanza di poter sentire ed ascoltare, a tal fine particolarmente interessante appare il lungometraggio sull’ 11 settembre del britannico Raabia Hussain.
Vari anche gli argomenti affrontati che vanno dal documentario alla fantascienza passando per ogni sfaccettatura del cinema uniti dal filo conduttore della comunicazione, o meglio della difficoltà nel dialogare da parte dei sordi con chi non comprende il loro linguaggio gestuale ed espressivo con il bisogno di essere sempre osservati dall’interlocutore.
Le opere, proveniente da tutto il mondo, dall’Islanda all’Australia passando ovviamente per l’Italia, saranno proiettate con i sottotitoli ed in sala saranno presenti sia interpreti Lis sia Is, il linguaggio internazionale dei segni.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia