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Argo: Oscar da fantasia a realtà?
(ASI) Il cinema salva la vita. Non c’è frase appropriata per descrivere la vera vicenda di Argo. Sembrerebbe la trama di un thriller incredibile con finale romanzato ed invece è la pura verità. A Teheran il 4 novembre 1979 alcuni soldati iraniani fanno irruzione nell’ambasciata americana e catturano 52 membri del corpo diplomatico, ma sei riescono a trovare asilo nell’ambasciata canadese. Un esperto agente CIA, Tony Mendez ,decide di elaborare un piano per farli fuggire tanto folle quanto fantasioso: ideare una produzione canadese fittizia al fine creare una copertura per salvare i sei rifugiati. Tutto studiato a regola d’arte, con la complicità del truccatore premio Oscar John Chambers (colui che fece i costumi de Il pianeta delle scimmie) e del produttore Lester Siegel. Ognuno, persino i sei ostaggi, devono recitare una parte, dando così luogo a una recita nella recita e nella quale Hollywood tiene il gioco alla CIA. Una vicenda incredibile nella quale Ben Affleck, attraverso un ritmo serrato ben sostenuto dal sonoro e con una cura quasi maniacale delle immagini, riesce a portarci nell’Iran del 1980. Un climax ascendente di tensioni e suspance con lo spettatore che non può fare a meno di immedesimarsi e rimanere incollato fino al gran finale da fiato sospeso. Una sorta di favola che incredibilmente diventa dopo 33 anni diventa persino un film candidato all’Oscar. La storia del finto Argo era una bazzecola rispetto a quello vero, che si presenta alla notte degli Oscar con 7 nomination e il Golden Globe, il Premio Bafta e il Critic’s Choice Mowie Awards già in tasca. Clooney come produttore e Affleck come regista e protagonista (nel cast pure Tate Donovan il Jimmy Cooper del famoso teen-drama O.C.) presentano un film, che prende dal primo minuto, completo sotto ogni aspetto per regia, sceneggiatura, scenografie con contenuti, azione e un sostrato di buoni sentimenti, come il legame padre-figlio e soprattutto l’importanza del sapersi affidare a qualcuno nel momento del bisogno. Un inno al vero eroismo, che si nasconde e manda avanti altri quei valori che poi portarono in alto gli States negli anni ’80 e che tanto servirebbero oggi a tutto il mondo. Ieri come oggi un tempo di crisi, che poi fu l’alba di una bella quanto rimpianta epoca e che potrebbe assurgere questo episodio dell’operazione Argo a premessa. Si capisce subito, in base a tutti questi ingredienti, che nessuno più di Argo meriterebbe la statuetta del 2013. Un film che comunque entrerà nella storia del cinema con un’incredibile e bellissima sceneggiatura che non è altro che la realtà stessa. Nel 1980 Hollywood fece il favore alla CIA, vediamo se la vicenda della CIA lo restituirà per chiudere il cerchio.

 

Voto film: 9+

Voto sceneggiatura non originale: 10

Voto miglior attore non protagonista (Alan Arkin): 8

Voto montaggio: 10

Voto montaggio sonoro: 9

Voto sonoro: 9

Voto colonna sonora: 9

 

Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia

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