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Italia: Paura ad Aviano. Caccia Usa perde bomba e serbatoi

(ASI) Per gli abitanti di Aviano in Provincia di Pordenone non sembra proprio possibile poter vivere in pace. Ieri infatti un caccia F16 in dotazione alle truppe statunitensi di stanza nella locale base Usaf durante un volo di esercitazione ha fatto vivere alla popolazione attimi di terrore.

Mentre effettuava il volo di addestramento il pilota ha infatti avvertito strane avarie nel velivolo e messosi in contatto con la torre di controllo ha ricevuto l’assenso a sganciare i due serbatoi di riserva e perfino una bomba da esercitazione, fortunatamente inerte, sulla zona del Dandolo a circa 15 chilometri da Pordenone. Le forze dell’ordine locali sono state subito allertate e senza problemi hanno rinvenuto i due serbatoi mentre più complesso si rivelerebbe il ritrovamento ed il recupero del missile.

Ad Aviano ha sede, come già accennato, una base militare gestita dall’aviazione a stelle e strisce dove sono custodite circa 50 testate nucleari da utilizzare in caso di invasione sovietica, questo almeno stando ai dettati dello Stone Ax, l’apposito accordo tra i due Paesi firmato nel 1950 e rivisto nel 2001.

Questa è una delle principali servitù militari presenti nel nostro Paese, non a caso stando ai dati forniti dal Pentagono annualmente con il Base structure report ci lavorano circa 4000 statunitensi tra personale militare e civile, anche se queste sono appena 200 unità, con un esborso annuo di poco inferiore al miliardo e mezzo di euro.

Sempre da Aviano, appare opportuno ricordare, era partito l’aereo che il 3 febbraio 1998 tranciò la funivia del Cermis causando 20 vittime tra gli ignari sciatori; oltre al danno la beffa per via delle convenzione di Londra del 19 giugno 1951 sullo status dei militari Nato la giustizia italiana non poté seguire il proprio corso.

A oltre 60 anni dalla fine della II guerra mondiale ed a 20 dalla disgregazione del blocco sovietico la presenza di queste basi in Italia appare sempre più inutile ma i nostri politici continuano a fare ponti d’oro agli Usa pur di mantenerle, purtroppo con gli incidenti che ne conseguono.

 

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