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Salute. Il tumore allo stomaco: un male soprattutto umbro-marchigiano-romagno
(ASI) C’è una specie di triangolo maledetto -i cui vertici sono Pesaro, Perugia e Bassa Romagna- nel quale il tasso di incidenza del tumore allo stomaco è tra i più alti al mondo. E, tra le regioni italiane, è proprio l’Umbria a detenere il non invidiato record dei nuovi casi (300 ogni anno) con un’incidenza complessiva di 28 casi su 100.000 abitanti tra gli uomini e 13 tra le donne. La causa è da individuare nelle abitudini alimentari, e in particolare nell’eccesivo consumo di carni rosse alla griglia e di insaccati, cibi per i quali proprio l’Umbria è famosa nel mondo.

E così, data la rilevanza del problema e l’esigenza di informare i cittadini, la Clinica Oncologica dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, diretta dal prof. Lucio Crinò, ha promosso un incontro pubblico per il 19 ottobre alle ore 12, presso l’Aula convegni del nosocomio perugino.

Nonostante sia il quarto “big killer” e colpisca ogni anno più di 12.500 individui, con 7.500 decessi, nel nostro Paese, la conoscenza di questa neoplasia è poco diffusa quanto a cause, possibile prevenzione e modo di affrontarla. Per questo motivo, all’incontro di Perugia, che vedrà la presenza del Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Orlandi e del Direttore Crinò, sono state chiamate a partecipare i rappresentanti delle Associazioni dei Pazienti, il prof. Carlo Porcellati, presidente dell’AVONCOL – onlus e l’avvocato Giuseppe Caforio, Presidente dell’AUCC.

L’informazione diffusa su un corretto stile alimentare, magari anche attraverso la testimonianza di pazienti che hanno sconfitto il male, è ritenuta fondamentale per combattere il tumore gastrico, tanto più in quanto si tratta di una patologia per la quale la ricerca ha nel tempo individuato soluzioni efficaci ed in grado di ridurne la mortalità. A questo proposito, la Dottoressa Stefania Gori, Dirigente Medico della Clinica Oncologica Medica di Perugia, osserva chenel caso del tumore gastrico, si sono registrati importanti progressi con trastuzumab in combinazione con la chemioterapia per il trattamento dei casi metastatici HER2 positivi (cioè che esprimono questa proteina prodotta da un gene specifico) che rappresentano circa il 16% del totale”. Trastuzumab è un farmaco che agisce su specifici bersagli molecolari, già ampiamente utilizzato nel tumore della mammella e disponibile da quest’anno in Italia anche per il cancro dello stomaco.

Dunque, il primo obiettivo dell’iniziativa del 19 è educare i cittadini alla prevenzione ed alla diagnosi precoce, in modo da ridurre i fattori di rischio per l’insorgenza della neoplasia, o comunque di combatterla in stadio non molto avanzato. Il prof. Crinò aggiunge che “esistono alcune condizioni di vulnerabilità che vanno conosciute e che devono suggerire approfondimenti, come la gastroscopia. Fra queste, oltre a stili di vita errati, sono da tener presenti altri fattori, quali: familiarità, infezione da Helicobacter Pylori, gastrite cronica, ulcere, polipi. Scoprire il tumore ai primi stadi può fare la differenza nel combatterlo efficacemente”.

Un’altra iniziativa, questa di tipo editoriale, si lega all’incontro di Perugia per filosofia divulgativa e target. L’ha promossa l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) che ha deciso di realizzare un progetto specifico su questa malattia e di pubblicare la prima Guida certificata da Oncologi su come prevenirla e affrontarla. Il volume ( “Il tumore dello stomaco, una guida per prevenire, un aiuto per il paziente ed i suoi familiari”, Giunti Editore, 128 pp., €. 8,50) è disponibile in tutte le librerie e dedica ampio spazio alla conoscenza dei fattori di rischio ma anche alle domande giuste da porre al medico nella fase dei controlli.

 

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