Il Parco Nazionale della Maiella a tutela sia della fauna che della flora autoctona

MAIELLADADECONTRA(ASI) Lettomanoppello - Venerdì 13 settembre 2019, in occasione dell'inaugurazione della mostra “Art Connect” in Palazzo Piccirilli - Miceli di Lettomanoppello, si è parlato durante la conferenza stampa di promozione turistica dell'Abruzzo, alla presenza di numerosi sindaci del territorio e del Direttore F.F. del Parco Nazionale della Maiella e del Morrone Luciano Di Martino, sul cui territorio ricade l'area.

Il Parco Nazionale della Maiella si sviluppa appunto intorno alla Majella, la montagna sacra, madre delle genti italiche d'Abruzzo che fin dalla Preistoria l'hanno abitata, come dimostra la presenza delle capanne in pietra a secco usate anche dai pastori transumanti, con la seconda vetta più alta degli Appennini continentali dopo il Gran Sasso, e il massiccio più vasto, sito nella parte più impervia della catena montuosa, spina dorsale della penisola italiana con altipiani e canyon imponenti e selvaggi degni del "Far West" americano che fanno da corollario agli splendidi borghi, scrigni di tesori tutti da scoprire e preservare, come la città della pietra di Lettomanoppello.

Una montagna “sacra” che ispira profonda religiosità e spiritualità, ricca, lungo i suoi numerosi sentieri per gli amanti del trekking montano, di chiesette, abbazie ed eremi, e, dunque, l'ambiente ideale per eremiti anche famosi come Celestino V.

Nel Parco vivono specie rare come il lupo appenninico e l'orso marsicano (quest'ultimo nella zona dei grandi altipiani al confine col Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise), ma anche numerose specie vegetali autoctone che, come ci ha spiegato il Direttore del Parco Luciano Di Martino, vengono tutelate nello stesso modo della fauna:

 

 

 

Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia

 

Nella foto scattata da me, la Maiella vista da De Contra di Caramanico Terme (Pe)

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