Violenze: UECOOP, 300mila anziani in casa di riposa, bene controlli.

 

Con aumento longevità cresce bisogno cure e assistenza qualificata per la terza età

(ASI) Con 300 mila anziani in casa di riposo in Italia bene i controlli delle forze dell’ordine per evitare abusi e illegalità. E’ quanto afferma Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Sistan in relazione all’indagine della polizia che ha portato all’arresto 9 operatori di una struttura assistenziale di Rovigo accusati di maltrattamenti agli anziani ospiti. L’aumento della speranza di vita con l’invecchiamento della popolazione fa crescere il ruolo delle residenze per la terza età – sottolinea Uecoop – a fronte di una disponibilità di posti letto che in Italia è la metà di quella della Francia ed appena 1/3 rispetto alla Germania evidenzia Uecoop su dati Isimm. E’ quindi sempre più importante da un lato garantire una risposta alla maggiore richiesta di assistenza e dall’altro – rileva Uecoop - puntare sulla formazione di personale altamente qualificato sia per le conoscenze tecniche che per l’approccio psicologico e la consapevolezza di un ruolo che va aldilà della semplice figura infermieristica. 

Anche perché con oltre 4,3milioni di persone over 80 nel 2019, +3% rispetto all’anno prima – evidenzia Uecoop – lo scenario è quello di una società con una componente anziana importante che ha bisogno di cure e servizi a fronte di network familiari con minori capacità di assistenza rispetto ai parenti più avanti negli anni e con maggiori problemi di autosufficienza. In base agli ultimi dati disponibili – spiega Uecoop –1 anziano su 3 ha gravi difficoltà a prepararsi da mangiare, fare la spesa, prendere le medicine, pulire la casa, mentre addirittura più dell’11% ha problemi a prendersi cura di se stesso: dal fare il bagno o la doccia a sdraiarsi o sedersi sul letto fino a indossare abiti o svestirsi. Una situazione – afferma Uecoop – che impone di organizzare un sistema di welfare in grado di soddisfare la domanda di assistenza e servizi delle famiglie italiane potenziando la collaborazione fra il settore pubblico e quello privato.

Una crescita della domanda di assistenza che ha già portato a un aumento del 40% dei posti letto nelle case di riposo private nel decennio compreso fra il 2006 e il 2016 con rette che vanno in media dai 1.500 ai 3.000 euro al mese – rileva Uecoop – mentre 500 milioni di euro sono state investititi negli ultimi anni da parte di società italiane e straniere per comprare strutture fra Lombardia, Piemonte, Lazio e Toscana. Le dinamiche demografiche in corso impongono una riorganizzazione complessiva del sistema di welfare a livello nazionale considerando che – conclude Uecoop – gli anziani non autosufficienti diventeranno 5 milioni nel prossimo decennio.

 
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