Trenitalia: Arriva “Rock”. Mancini - “Il futuro è qui”. Torna il “Settebello” e arrivano i “Fyra”.

Rock(ASI) La giornata di ieri potrebbe aver segnato un punto di svolta per il trasporto ferroviario. Hitachi ha condotto la prima anteprima per presentare il nuovo treno regionale “Rock”.

Ad assistere sono state chiamate le associazioni dei consumatori e quelle dei disabili. L’invito alla presentazione in anteprima è stato voluto dalla stessa Hitachi e da Trenitalia. Ad illustrare il nuovo treno erano presenti Marco Mancini, ResponsabileAttività redazionali e customer experience “Le Frecce” e “Regionale”, Marco Caposciutti, Direttore Direzione Tecnica Trenitalia e Maurizio Monfellotto, CEO di Hitachi Rail. La presentazione si è tenuta presso gli stabilimenti Hitachi di Pistoia (ex- Breda San Giorgio).

“Rock”: un treno per il futuro

Dopo anni di grande attenzione al comparto dell’alta velocità, e della lunga percorrenza, Trenitalia ed Hitachi hanno segnato il primo passo di un cammino che promette di riportare le tratte ferroviarie regionali al centro del dibattito. Si chiamerà “Rock”. Il nuovo treno sarà di fatto un elettrotreno a potenza distribuita, ossia ogni due assi, uno sarà motorizzato, composizione bloccata a 4, 5 o 6 elementi. Ma la caratteristica più appariscente del nuovo treno è  certamente la configurazione a due piani.

Le associazioni invitate a partecipare hanno potuto ammirare un mock up del nuovo treno. Si tratta di un modello in scala 1:1 del nuovo “Rock”, la cui presentazione precederà precede l’uscita dagli stabilimenti Hitachi del primo prototipo. Quest’ultimo peraltro si presenta in avanzata fase di allestimento ed il fatto che alcune regioni, come Toscana, Veneto ed Emilia Romagna, abbiano già avviato trattative per la fornitura alle proprie divisioni trasporto regionale, ne fa presagire l’imminente uscita per le prime corse prova.

A partire dall’innovativo design esterno, ai grandi e luminosi spazi interni, grazie a finestrini di dimensioni maggiorate; dalla collocazione delle postazioni per le sedie a rotelle nelle immediate vicinanze dei punti di entrata/uscita, così da minimizzare il tragitto all’interno del treno, alla presenza di un gradino mobile in corrispondenza delle porte per compensare il gap orizzontale tra banchina e veicolo; dall’elevata capacità di trasporto bagagli alle postazioni per le biciclette; dall’ampia area per eccedere al piano superiore, al tecnologico servizio di informazione al passeggero; tutto sembra propendere per una nuovo livello d’attenzione da parte di Trenitalia alle esigenze dei viaggiatori. Ulteriore prova di questa inedita direzione assunta da Trenitalia il fatto che il nuovo treno regionale vanterà un performante impianto Wi-Fi, prese di corrente in corrispondenza di ciascuna seduta, di cui una sarà la normale spina elettrica e l’altra una Usb, ed infine l’impianto di climatizzazione auto adattivo. Quest’ultimo consentirà di fornire ai passeggeri un ambiente estremamente confortevole poiché l’azione del dispositivo sarà modulata sulla base della temperatura esterna e del numero di passeggeri a bordo grazie all’ausilio di sofisticati sensori collegati al potente computer di bordo.  Di fatto “Rock” costituisce un salto generazionale rispetto agli attuali rotabili regionali in servizio in Italia, soprattutto dal punto di vista dell’affidabilità, della sicurezza, del risparmio energetico e delle prestazioni. Queste ultime sono di particolare interesse. L’accelerazione presenta un fattore pari a quella di una metropolitana che rendono lo spunto del nuovo “Rock” superiore anche a quello della stragrande maggioranza degli autobus in circolazione. Questo, unito ad una velocità massima fissata in 160km/h (ma in realtà ben al di sotto di quella massima sopportabile dal mezzo), lo rendono il treno regionale dalle prestazioni più elevate in circolazione. Questo si traduce nella concreta possibilità di poter ridurre le tracce orarie che saranno interessate dalla messa in servizio dei nuovi “Rock”. Veloce, ma anche estremamente parsimonioso e rispettoso dell’ambiente: il nuovo “Rock” si propone di essere il treno dai consumi energetici più ridotti in circolazione. Con un peso stimato di 18 t per asse, ed un assetto estremamente curato che mantiene l’accelerazione laterale entro valori ben al di sotto della categoria, il nuovo treno si colloca nel cosiddetto “Rango C” di circolazione. Questo significa che oltre alle elevate prestazioni, ed ai consumi energetici ridotti, i nuovi “Rock” potranno beneficiare di un’alta velocità di percorrenza in curva. Per Marco Mancini non sussistono dubbi “Questi nuovi treni stabiliscono innovativi standard nel trasporto regionale. Di fatto stabiliscono uno standard che li pone in posizione di vantaggio rispetto a qualsiasi prodotto dell’odierna industria ferroviaria europea. Rock è il treno del futuro” – ha concluso Mancini. Il responsabile della costumer experience Trenitalia ha inoltre spiegato il perché della scelta di organizzare un anteprima per invitare le associazioni dei disabili e dei consumatori. “Non vi abbiamo certo inviato per farci pubblicità L’invito è stato fatto affinché le associazioni potessero ammirare il lavoro svolte da Hitachi e Trenitalia, ma soprattutto affinché le stesse associazioni ci diano indicazioni e suggerimenti per migliorare ulteriormente i nuovi “Rock” prima della loro messa in servizio” – ha spiegato Mancini. Mentre Marco Caposciutti ha tenuto a porre l’accento sull’elevata flessibilità del nuovo treno. “Noi (Trenitalia) raccomandiamo il nuovo “Rock” per le aree densamente urbanizzate, ma il fatto di poter ordinare il treno in configurazione variabile da 5 a 6 pezzi (max 780 – 800 posti circa), ed il fatto che gli interni sono stati costruiti per garantire la massima flessibilità (ad una rastrelliera per biciclette si può sostituire un porta scii, ai posti del livello inferiore si può sostituire ai sedili un allestimento di rastrelliere per biciclette) pone il nuovo treno in condizione di essere modellato sulle specifiche esigenze dei clienti. A questo aggiungiamo la possibilità anche di prevedere allestimenti di prima classe per servizi interurbani veloci” – ha spiegato Caposciutti.

Settebello e Fyra: passato e presente.

Marco Caposciutti ha eccezionalmente fatto il punto sui lavori di recupero dell’Etr 302, il mitico “Settebello”. Si tratta dell’ultimo treno superstite della piccola famiglia degli Etr 300, che negli anni 50’ stabilirono nuovi standard in fatto di prestazioni, design, lusso e confort. Il treno, accantonato dagli anni ’90 presso la stazione di Falconara Marittima, depredato di molte componenti e vandalizzato, era stato trasferito  l’anno scorso presso le officine di Voghera per iniziarne il recupero funzionale. “Si tratta di un vanto dell’Italia. Intendiamo portarne avanti il recupero funzionale affinché possa essere utilizzato per treni Charter sotto l’egida di Fondazione Fs” – ha spiegato Caposciutti che ha sottolineato che il lavoro per il ripristino dovrà necessariamente comprendere l’installazione dei dispositivi di sicurezza Scmt e dell’antincendio. Altro punto interessante del rinato Settebello sarà la presenza del Wi-fi a bordo. Stesso discorso vale per l’Etr 252 “Arlecchino”, anch’esso recuperato nel 2016 ed attualmente in fase di restauro. Quest’ultimo altro non è che il “fratello minore” del Settebello, poiché ne possiede la stessa meccanica e design, ma ne differisce per il fatto di essere costituito da soli 4 elementi. 

Se “Arlecchino” e “Settebello” fanno parte del passato da preservare, il presente si chiama “Fyra”. Si tratta dei convogli alta velocità costruiti per le ferrovie olandesi a partire dal 2004 e consegnati al committente nel 2009 in seguito ad una gara d’appalto europea per i servizi alta velocità olandesi denominati “Fyra”. I V250 Albatros (questo il nome originale) sono stati al centro di un’aspra polemica tra l’Ansaldo Breda, e le ferrovie olandesi per la decisione da parte di queste ultime di recedere dall’accordo stipulato adducendo accuse di mal progettazione e mala costruzione dei treni. Tali accuse, in realtà smentite quasi subito sia dalla perizia di parte Ansaldo Breda, che da quella indipendente, e perfino da una perizia di parte delle ferrovie olandesi, portarono alla riconsegna dei treni. Di fatto forti sono stati i dubbi legati ad un movente politico - economico da parte del governo olandese. Così come hanno suscitato forti dubbi i quasi concomitanti mutamenti d’orientamento in fatto di politica dei mezzi pubblici. Di fatto le tratte che avrebbero dovuto essere svolte dai treni di fabbricazione italiana furono affidate nel 2014 a mezzi di produzione francese Bombardier TRAXX, dalle prestazioni nettamente inferiori.

I V250 sono mezzi aventi una velocità massima omologata di 250km/h con 546 posti a sedere di capienza massima. La composizione a 8 elementi, e la possibilità di alimentazione elettrica politensione (1500 e 3000 V continua e 25000 V alternata), ne fanno mezzi particolarmente flessibili. Attualmente i 16 treni prodotti si trovano presso lo stesso stabilimento Hitachi di Pistoia. Caposciutti ha confermato la volontà da parte di Trenitalia di inserimento nella flotta Freccia Argento. “Viste le caratteristiche tecniche, il tipo di progettazione e la flessibilità d’impiego, contiamo di inserirli nel nostro brand intermedio dell’alta velocità onde contribuire a migliorare quantitativamente e qualitativamente l’offerta di treni veloci” – ha spiegato Caposciutti, il quale ha però puntualizzato che prima dell0jnserimento nella flotta Freccia Argento, i V250 dovranno essere adeguati oltre che nella livrea, anche nelle dotazioni per rispondere alle normative italiane vigenti in materia di sicurezza che sono di fatto ben più stringenti di quelle olandesi sulla base delle quali i treni erano stati originariamente progettati. (Seguono immagini e foto esclusive)

Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia

 

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Rock interni

Rock posto di guida

Rock interni 2

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