(ASI) Basta con le bombe e con la guerra in Libia: lo ha detto il Papa, domenica scorsa durante l'Angelus, lo ripete il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI che ribadisce: "Ad intervemente ampiamente avviato auspichiamo che si ferm,ino le armi perchè la strada della diplomazia è la via giusta e possibile, forse tuttora desiderata dalle parti in causa".
E' tanto dissimile dal messaggio di pace della Chiesa quello invocato dagli studenti libici in Italia che manifestano per chiedere di fermare i bombardamenti, la guerra ed auspicano la pace? E' ingiusto il pretendere che siano i libici gli artefici del proprio destino con la mediazione dell'Unone africana e non della coalizione dei volenterosi occidentali? Ascoltando tutte le ragioni, potremmo farci un'idea più precisa della reale situazione in atto in Libia. Una cosa è certa, quando a decidere le sorti dei popoli sono i cannoni, le battaglie si fanno solo per interessi materiali e non umanitari.