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Frosinone- Caso ACEA: Giudice di pace annulla tutte le fatture. Acea condannata a restituire le somme incassate

(ASI) Lunedì 24 gennaio l’Assemblea dei Sindaci ha il potere e la facoltà di scrivere un punto fermo nella vicenda dell’acqua.

Ha la possibilità di svolgere, finalmente, il suo ruolo di tutela e difesa dei cittadini, di liberare i cittadini dalla maledizione di un gestore che fa quotidianamente strame dei loro diritti, del loro corpo e del loro sangue.

L’Assemblea dei Sindaci ha questa possibilità se non si fa incantare dalle sirene che da una parte e dall’altra, dal Sindaco di Monte San Giovanni Campano e capogruppo del PD alla Provincia, all’onorevole Fiorito, dal segretario nazionale di Codici

(già distintosi a Latina per le parti prese a favore di un altro gestore non migliore del nostro) a CGIL, CISL e UIL, ecc., ecc., invocano prudenza e “ragionevolezza”.

Sono anni che questi cavalieri del nulla sulla questione dell’acqua cincischiano e tergiversano sulla pelle e in danno dei cittadini, lasciando in realtà il gestore libero di angariare con le sue omissioni e le minacce un territorio ed una popolazione al limite estremo della sopportazione.

Gli interessi dei cittadini, i loro diritti, i loro bisogni non sono mai nell’agenda politica di questi signori. Sono sempre altri, più “complessi” o semplicemente “diversi” gli interessi che determinano le loro prese di posizione, quantomeno sulla vicenda del Servizio Idrico Integrato. Per quanto riguarda il Coordinamento Acqua Pubblica della provincia di Frosinone il 24 gennaio

l’Assemblea dei Sindaci è all’ultima chiamata: o avvia la risoluzione per colpa della Convenzione, o è destituita di qualsiasi credibilità e i cittadini da quel momento in avanti si difenderanno anche istituzionalmente da soli.

In questi giorni c’è stata la prima sentenza relativa alle prime cause intentate da singoli utenti dinanzi al Giudice di Pace di Frosinone contro ACEA ATO5 S.p.A., le sue inadempienze e le sue fatturazioni curate dall’Avv. Marco Macari.

Le ragioni dell’utente, le ragioni che ormai da anni rappresentiamo dinanzi ad istituzioni assenti o distratte, in sede giudiziaria sono state ascoltate, valutate alla luce delle ragioni addotte a difesa dal gestore, e ritenute pienamente valide, condivisibili e corrette.

Il Giudice ha dato totalmente ragione all’utente, ha annullato tutte (tutte!) le fatture emesse sino all’avvio del procedimento e ha condannato ACEA ATO5 S.p.A. a restituire tutte le somme versate dall’utente.

Certo, il gestore – come suo diritto - ricorrerà in appello contro la sentenza, ciò non toglie che questo fatto apre dinanzi ai cittadini la possibilità immediata e concreta di agire senza più aspettare che le nebbie della palude istituzionale si diradino.

L’ auspicio è che da ora in avanti i cittadini avviino dinanzi al loro Giudice di Pace cause sulla falsa riga di quella conclusa positivamente.

Altro importante auspicio che le cause divengano 10, 100, 1.000, 10.000, 100.000, 180.000. Per far questo è necessario che siano i cittadini stessi a cacciare questo gestore alla faccia e in scorno della palude istituzionale.

Per questa ragione nei prossimi giorni si aprirà un apposito “Ufficio Vertenza” cui tutti gli utenti, ed in specie coloro che hanno sempre pagato le bollette, potranno rivolgersi per avviare le cause che gli avvocati del Coordinamento Acqua Pubblica della provincia di Frosinone porteranno avanti.

Davde Caluppi - Agenzia Stampa Italia

 

 

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