Turchia: La firma dell’ISIS sull’attentato di capodanno.

Attentato Turchia 2 copy(ASI) Istanbul – La strage porta il marchio del Califfato. L’ISIS ha rivendicato l’attentato svoltosi nella notte di capodanno in Turchia. Tramite l’agenzia di stampa “Amaq”, vicina allo Stato Islamico dell'Iraq e della Siria, è stata diramata una dichiarazione che afferma: “Continuando le benedette operazioni che lo Stato islamico sta conducendo contro il protettore della croce, la Turchia, un eroico soldato del califfato ha colpito una delle più famose discoteche in cui i cristiani celebrano la loro festività apostata… Il governo apostata della Turchia sappia che il sangue dei musulmani che viene sparso dai bombardamenti dei suoi aerei si trasformerà in fiamme nella sua casa”. Il testo della rivendicazione oltre che in arabo, per la prima volta è stato diffuso anche in lingua turca.

I primi che hanno ipotizzato “la matrice jihadista dell’ISIS” dietro l’attentato, sono stati i due importanti quotidiani turchi di “Hürriyet” e “Karar”. Lo stragista di capodanno potrebbe provenire dal continente asiatico, ipoteticamente dall’Uzbekistan o Kyrgyzstan, questo affermano entrambe le testate giornalistiche, citando anonime fonti. Per gli investigatori l’attentatore si è comportato in modo “professionale, addestrato e a sangue freddo, dimostrando di aver in precedenza fatto sopralluoghi sul posto per raccogliere informazioni”. La stampa turca, in gran parte, parla che il Governo turco ha ricevuto informazioni dagli USA su un possibile attacco terroristico nella notte di San Silvestro, ad Istanbul o Ankara: senza però specificare il luogo dell’attacco.

La vicenda è avvenuta nella citta turca di Istanbul, all’interno di una famosa discoteca locale, la “Reina Club”. La strage ha causato la morte di 39 persone di cui 24 erano stranieri e il ferimento di 69. I stranieri uccisi, secondo l’emittente televisiva turca “NTV”, sono stati identificati sette dall'Arabia Saudita, quattro dall'Iraq, due dall'India, due dalla Tunisia, uno dalla Siria, uno dal Canada, uno da Israele, uno dal Libano e uno dal Kuwait. L’attentatore alle 1:30 della notte è entrato nel locale vestito di nero e incappucciato con un fucile automatico in braccio con cui ha fatto fuoco su un agente di guardia al locale. All’interno dello stabile si deve essere liberato dell’iniziale vestito nero con cappuccio per rimanere vestito di bianco con un cappello a pon-pon bianco – particolare quest’ultimo che aveva fatto parlare inizialmente dell’attentatore vestito da Babbo Natale: notizia poi smentita. Dopo il massacro si è cambiato e si poi dileguato nella notte facendo perdere le sue tracce. Il Ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, ha detto che al momento non risultano esserci italiani tra le vittime dell’accaduto.

Dura e ferma condanna del gesto è venuta anche dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Nella dichiarazione il Consiglio afferma di condannare “con forza l’attentato terroristico barbaro e orribile”. Ribadente inoltre che “ogni atto di terrorismo è criminale e ingiustificabile, indipendentemente dalla motivazione, da dove e da chiunque venga commesso”.

Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia

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