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Nuovi rapporti WikiLeaks: preoccupazione per gli USA
(ASI) Chi ha paura della verità? Chi teme che si faccia luce su certe relazioni pericolose? Naturalmente chi deve nascondere certi crimini per i quali non è stato mai giudicato e condannato da nessun tribunale internazionale.
Infatti, stando alle dichiarazioni della NBC e Associated Press, sarebbero molto preoccupati i vertici del Pentagono per le prossime pubblicazione da parte di WikiLeaks di svariati documenti riservati.
Secondo il Pentagono sarebbero circa 250mila i documenti e sarebbero sempre stati reperiti da Bradley Manning, l'ex analista dell'esercito USA, oggi agli arresti per aver fornito i fascicoli secretati a WikiLeaks sull'Iraq. Sempre secondo il Governo americano sarebbero oltre 150mila i file scaricati da Manning dai server del Pentagono che riguardano i rapporti interni del Dipartimento di stato americano, le relazioni sulle misure e la tutela della sicurezza tra gli USA e altre nazioni e altri elementi che svelerebbero molti retroscena della politica estera di Washington.
Sul social network Twitter, WikiLeaks afferma di essere sotto una forte pressione e lancia un'appelo che afferma:"La prossima pubblicazione sarà sette volte maggiore di quella sull'Iraq, si chiedono aiuti e donazioni per consentire a Wikileaks di proseguire con il suo lavoro. Subiamo da mesi molte pressioni. Restiamo forti»,
Il portavoce del Dipartimento di Stato P.J. Crowley ha affermato a riguardo:"«Speriamo che non pubblichino i documenti ma ci prepariamo per tale evenienza. Sono registrazioni top secret che vengono da ogni parte del mondo e vanno molto oltre all'Iraq e all' Afghanistan; sono colloqui tra i nostri ambasciatori e capi di stato stranieri, valutazioni e giudizi su varie persone; sono presenti molte cose imbarazzanti"-aggiungendo-" Se tutto ciò verrà pubblicato, creerà non poche tensioni nelle relazioni tra i nostri diplomatici ed i nostri amici nel mondo. Una volta che la fiducia viene tradita e tutto questo finisce sulle prime pagine dei giornali o in apertura dei notiziari radiofonici e televisivi, cio' ha un impatto"

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